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ADOLESCENZA & CIBO

 

Uscito da un periodo, la cosiddetta “fase di latenza”, in cui tutto era quieto e calmo, compare per l'adolescente un grande tumulto interiore ed esteriore, che porta con sé modifiche del corpo e della mente e lo obbliga a RIDEFINIRSI sia con sé stesso che con gli altri.

Le sensazioni, i desideri, i bisogni e le novità intorno a lui lo colpiscono con forza, stimolandolo a provare e sperimentare tutto e a farlo con la potenza della nascente indipendenza e del nuovo “potere decisionale” che sta acquisendo. Anche l'alimentazione rientra in questa sperimentazione ed i ragazzi si ritrovano, sempre più spesso, a pasticciare, a provare, a mischiare sapori, odori, gusti e sensazioni secondo modalità assolutamente rinnovate e personali. Questo disordine riguarda più aree dell'adolescente: dall'appetito che si trasforma in grande avidità ed in golosità, spesso senza più rispettare il rituale del pranzo e mangiando in maniera sregolata ogni tipo di alimento, fino ad una maggiore mancanza di rispetto per le regole sia familiari che scolastiche, per giungere ad un disordine anche della propria persona e, a volte, ad una trascuratezza, fisiologica e normale, dell'igiene personale.

Provate ad andare su Internet ed ascoltare la canzone delloZecchino D'oro: “Le tagliatelle di Nonna Pina”...

l'avete fatto?

Bene....

Ora riflettiamo un po' insieme sul termine “Stress”...

Stress” è un termine che designa una condizione fisica ed emotiva che ha effetti sulla salute fisica ed incide sul benessere psichico; soprattutto nel passato, il termine veniva riferito agli adulti, ma diverse ricerche hanno recentemente evidenziato che lo “Stress” è una reazione sempre più presente anche nei BAMBINI.

 

Nei bambini, lo stress si manifesta in modi diversi ed ogni bambino presenta una combinazione di sintomi individuale...

 

 Vorrei partire da quest'immagine forte per alcuni e quotidiana per altri, per citarvi una pagina di un libro di Daniel Siegel, famoso Professore di Psichiatria della UCLA School of Medicine:

 

I bambini che vengono abitualmente coinvolti nella co-costruzione di storie o racconti, o sollecitati a parlare delle loro esperienze, sono in genere in grado di descrivere i loro ricordi, o le loro fantasie, in maniera più dettagliata ed articolata. Nello stesso modo, quelli che crescono in famiglie in cui spesso si parla di sentimenti ed emozioni tendono a sviluppare un maggior interesse ed una maggiore capacità di comprensione nei confronti delle emozioni altrui. A questi bambini viene anche insegnato che quello che hanno da dire sui contenuti della loro mente è importante e l'insieme di queste esperienze può aumentare le loro capacità di regolazione delle emozioni.

                                                                           1945-46:

Qualcuno di voi si ricorda com'era l'educazione scolastica prima?

Se rispondevi male o avevi un cattivo comportamento, finivi immediatamente dietro la lavagna inginocchiato sui ceci o, quando andava decisamente meglio, sui fagioli!

Non parliamo poi di quando non sapevi rispondere alle domande del maestro: bacchettate sulle mani e richiami fatti alla famiglia!

Non voglio fare del falso buonismo, ma credo che quei metodi fossero “un po'” diseducativi, più che educativi; sicuramente imparavi l'obbedienza all'autorità, la “disciplina”, ma non certo come studiare meglio o come imparare meglio le cose...

 

Post 1945-46:

Il ragazzo non va bene a scuola e la famiglia decide di aiutarlo con delle “ripetizioni”, ossia, con un ragazzo/a che il pomeriggio aiuta il malcapitato a fare i compiti....

ma avete mai pensato che a “fare ripetizione” non si impara solo a far bene i compiti?

Si impara come studiare, come mettere a frutto quello che abbiamo studiato, si imparano un sacco di cose nuove... e si impara anche un modo nuovo di comportarsi.

Quante volte, la sera, stanchi dal lavoro, avete guardato la persona che vi sta accanto e le avete chiesto: “Ma tu... mi ami?”

Sicuramente quella persona vi ha risposto di si e vi ha fatto certo capire in mille altri modi che quello che prova per voi è amore vero, dedizione, cura... ma a voi sembra impossibile... impossibile che qualcuno vi ami veramente, nel senso più pieno del termine...

Quante volte avete avuto la sensazione (giudicata subito da voi irrazionale e immediatamente allontanata, magari) che nessuno e dico nessuno vi potrà mai amare veramente perchè, in fondo, siete convinti di non poter essere amati?

 

E ancora... Come fate a rispondere alla persona che ha detto di amarvi: “Ti amo anch'io”, quando siete convinti che nemmeno l'altro vi possa amare veramente?

Tra le considerazioni ormai assodate riguardo ai bambini con difficoltà di apprendimento ve ne sono due molto importanti:

 

  1. questi bambini sono intelligenti.

  2. Nonostante questi bambini siano intelligenti, essi possono avere difficoltà scolastiche.

 Il potenziale di apprendimento di questi bambini è del tutto integro e le difficoltà maggiori derivano dal fatto che essi non possono utilizzare il testo scritto allo stesso modo degli altri bambini, ossia, con la stessa efficienza.

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