ADHD: DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE/IPERATTIVITA'
La caratteristica fondamentale del Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività è una persistente modalità di disattenzione e/o iperattività-impulsività che è più frequente e più grave di quanto si osserva tipicamente in soggetti ad un livello di sviluppo paragonabile. Una certa compromissione a causa dei sintomi è presente in almeno due contesti (a casa e a scuola, o al lavoro); risulta un'interferenza con il funzionamento sociale, scolastico o lavorativo adeguato rispetto al livello di sviluppo.
La disattenzione può manifestarsi in situazioni scolastiche, lavorative, sociali; i soggetti con questo Disturbo possono non riuscire a prestare attenzione ai particolari, o possono fare errori di distrazione nel lavoro scolastico o in altri compiti. Il lavoro è spesso disordinato e svolto senza cura e senza ponderazione; i soggetti, spesso, hanno difficoltà a mantenere l'attenzione nei compiti o nelle attività di gioco e trovano difficile portare a termine i compiti.
Possono esservi frequenti passaggi da un'attività ad un'altra senza completarne nessuna; i soggetti cui è stato diagnosticato questo Disturbo possono cominciare a fare qualcosa, passare ad altro, poi dedicarsi a qualcos'altro ancora, prima di portare a termine qualsiasi cosa.
Questi bambini hanno, spesso, difficoltà nell'organizzarsi per svolgere compiti ed attività; i compiti che richiedono sforzo mentale protratto vengono avvertiti come spiacevoli e notevolmente avversati; di conseguenza, questi soggetti tipicamente evitano o hanno forte avversione per attività che richiedono protratta applicazione e sforzo mentale, o che richiedono capacità organizzative o particolare concentrazione.
I soggetti con questo Disturbo sono facilmente distratti da stimoli irrilevanti e, frequentemente, interrompono compiti in corso di svolgimento per prestare attenzione a rumori senza importanza o ad eventi che di solito sono, con tutta probabilità, ignorati da altri; essi sono spesso sbadati nelle attività quotidiane.
L'iperattività, invece, può essere manifestata agitandosi e dimenandosi sulla propria sedia, non restando seduti quando si dovrebbe, o può esprimersi con difficoltà a giocare o a dedicarsi tranquillamente ad attività da tempo libero.
L'impulsività si manifesta con l'impazienza, la difficoltà a tenere a freno le proprie reazioni, “Sparando” le risposte prima che le domande siano state completate, con difficoltà ad attendere il proprio turno e con l'interrompere spesso gli altri o l'intromettersi nei fatti altrui fino al punto di causare difficoltà nell'ambiente sociale, scolastico, lavorativo. L'impulsività può portare ad incidenti e al coinvolgimento in attività potenzialmente pericolose senza considerare le possibili conseguenze.
Le manifetsazioni attentive e comportamentali compaiono, di solito, in diversi contesti che comprendono: casa, scuola, lavoro, situazioni sociali; i sintomi, tipicamente, peggiorano in situazioni che richiedono attenzione o sforzo mentale protratti o che mancano di attrattiva o di novità (per es: ascoltare gli insegnanti in classe, fare i compiti in classe, ascoltare o leggere brani lunghi, o lavorare a compiti monotoni e ripetitivi); è più probabile, inoltre, che i sintomi si manifestino in situazioni di gruppo.
Questi bambini, solitamente, possono manifestare anche: scarsa tolleranza alla frustrazione, accessi d'ira, prepotenza, caparbietà, eccessiva e frequente insistenza sul fatto che le richieste siano soddisfatte, labilità d'umore, demoralizzazione, disforia, rifiuto da parte dei coetanei e scarsa autostima. I risultati scolastici sono spesso compromessi e svalorizzati in modo significativo e comportano, tipicamente, conflitti con la famiglia e con le autorità scolastiche.
Un'inadeguata applicazione a compiti che richiedono sforzo protratto è spesso interpretata dagli altri come indice di pigrizia, di scarso senso di responsabilità e di comportamento oppositivo.