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Vi sono, però, condizioni in cui si instaura uno stato di dolore persistente in modo autonomo, senza alcuna causa/danno; tale stato è espressione di un'alterazione delle strutture nervose deputate alla conduzione dello stimolo doloroso, alla sua modulazione ed alla sua elaborazione e tutto ciò innesca un circolo vizioso di auto-mantenimento e rafforzamento della sensazione dolorosa; è adesso che il dolore diventa una vera e propria malattia che assume carattere di cronicità e che necessita di una cura permanente.

 

Il dolore cronico, dunque, è una condizione di dolore persistente senza più alcuna causa che lo generi, se non la disfunzione che si è sviluppata a carico delle strutture somatosensoriali-nocicettive.

 

Molte delle patologie resonsabili di dolore cronico tendono ad avere maggiore incidenza nella popolazione FEMMINILE e questo perchè, nel dolore, giocano un ruolo fondamentale le differenze anatomiche, ormonali, fisiologiche... ed emotive! Sul piano emotivo, infatti, la donna, da sempre, ha un rapporto molto intimo con il dolore, perchè è spesso chiamata ad occuparsi e a farsi carico della sofferenza altrui e questo la porta ad essere particolarmente empatica e sensibile al fenomeno.

 

Immaginatevi, adesso, di avere un dolore incessante dalla mattina alla sera... e di sapere perfettamente che questo non sparirà mai.... Provate a pensare di non poter più fare tante delle cose che, fino ad un po' di tempo fa, facevate anche con facilità.... Pensate a quanto sia angosciante la constatazione QUOTIDIANA che anche piccoli gesti o azioni per voi abituali vi creano dolore e a quanto sia DOLOROSO emotivamente sapere che di lì a poco, probabilmente, sarete impossibilitati a fare tanti altri piccoli movimenti.....

 

L'esperienza del dolore cronico danneggia gravemente la qualità di vita delle persone... La persona che ne è affetta focalizza i propri pensieri sul problema ed è costretta a modificare i propri ritmi di vita per adattarli alla sintomatologia...

 

Questo PROFONDO stato di disagio e dolore emotivo in cui vivono le persone che soffrono di dolore cronico è anche aggravato ulteriormente dalla difficoltà che incontrano nell'ottenere, dalla classe medica un'attenzione puntuale al loro dolore..... come riportato da “ONDA” (Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna e di Genere): “Troppe persone sono abbandonate ad un pellegrinare solitario alla ricerca di una soluzione di sollievo, frustrate dal non riuscire a comprendere il perchè del proprio dolore (visto che le tante indagini cui si sottopongono non documentano altre cause) e dall'essere etichettate spesso dagli stessi familiari come malati immaginari e psicosomatici”.

 

e non c'è dolore più grande di quello di sentirsi SOLI, abbandonati emotivamente dai propri cari e non creduti.

 

Troppi Medici ancora banalizzano la condizione di una persona che va a chiedere loro aiuto per un dolore cronico, etichettandola anch'essi spesso come “paziente noiosa” e non dandole quell'ascolto che, invece, si meriterebbe e meriterebbe la sua condizione; le persone non vanno dal Medico solo per ricevere una diagnosi e la cura per la loro malattia, ma spesso vi si recano per avere una finestra anche piccola di ASCOLTO, di comprensione... Non c'è solo la malattia: c'è una PERSONA che soffre per una malattia! Teniamo presente, inoltre, che dopo un po' di tempo, quando il dolore persiste e persiste, insorgono tutta una serie di Disturbi emotivi che possono anche esitare in Depressione; questa è causata, in questi casi, sia biologicamente dallo stato di dolore persistente, dall'insonnia che si accompagna alla sindrome e al senso di smarrimento della propria identità, sia da un dolore più intimo... quello di non sentirsi capiti, visti, ascoltati e riconosciuti; si instaura, così, un circolo vizioso il cui risultato è un notevole peggioramento della qualità della vita.

 

 

 

Il dolore cronico è una malattia che può essere curata con successo!

 

Ciascuno ha DIRITTO a ricevere le cure!

 

Parlate del dolore cronico al Vostro Medico di base!

 

E, se sentite di non farcela da soli, chiedete un aiuto anche allo Psicoterapeuta!

 

 

 

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