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  1. perchè la Dislessia è il Disturbo che ha la maggior prevalenza epidemiologica in età evolutiva e ciò vuol dire che essa è il problema più diffuso e più frequente che il bambino può incontrare in età scolare e, dunque, non ci sono insegnanti, genitori o pediatri che possano ancora ignorarlo.

  2. Perchè la Dislessia e, con essa, anche gli altri DSA che frequentemente vi sono associati, è un problma “subdolo” perchè non ha un'identità propria: è una diversità senza diversità. Il comportamento del bambino con Dislessia assomiglia, infatti, a quello del bambino svogliato, pigro, capriccioso, riluttante all'impegno e questa sua somiglianza fa si che si scelgano sempre le spiegazioni più semplici e a portata di mano.

 

 

Al contrario di quello che accade in tutti gli altri casi in cui un bambino soffre di una disabilità, nessuno è in grado di sospettare la presenza di una Dislessia vedendolo giocare con un gruppo di coetanei fuori dalla scuola; non ci sono marcatori biologici né comportamentali o sociali che identifichino la Dislessia fuori dalla scuola; solo in classe, di fronte al compito scritto, il bambino mostra tutte le sue difficoltà e questa tipicità, invece che essere considerata un campanello di allarme, un indicatore che accende un'ipotesi, viene valutata come un indicatore del disimpegno e viene rinfacciata ripetutamente.

 

Al di là della Dislessia, si parla di Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA) quando un bambino mostra delle difficoltà isolate e circoscritte nella lettura, nella scrittura e nel calcolo, in una situazione in cui il livello scolastico globale e lo sviluppo intellettivo sono nella norma e non sono presenti deficit sensoriali.

 

I bambini con DSA possono avere difficoltà nel memorizzare i giorni della settimana, i mesi in ordine, spesso non ricordano la loro data di nascita, il Natale, le stagioni, a volte confondono la destra con la sinistra e non hanno un buon senso del tempo, possono avere difficoltà nell'organizzazione del tempo, possono avere difficoltà nel sapere che ore sono e nel leggere l'orologio, possono mostrare alcune difficoltà motorie fini come, per esempo allacciarsi le scarpe o agganciarsi i bottoni, possono evidenziare problemi attentivi e/o di concentrazione ed essere molto vivaci. Questi bambini, solitamente, hanno problemi di memoria a breve termine; la lettura può apparire molto lenta o molto scorretta e la comprensione del testo è spesso ridotta.

 

Inutile ribadire quanto sia importante, in caso di presenza di un DSA, la precocità dell'intervento: quanto più esso è precoce, tanto più si può intervenire sulla difficoltà del bambino cercando, sia di ridurla, sia di stimolare strategie cognitive per “aggirare l'ostacolo”, prevenendone, così, anche le pesanti conseguenze sul piano psicologico. E' altrettanto importante, però, che anche l'ambiente familiare e/o scolastico vada incontro alle difficoltà del bambino, aiutandolo nella ricerca delle strategie di compenso e nella costruzione di un'immagine di sé NON-FALLIMENTARE.

 

A conclusione di questo mio articolo, vorrei ricordare quanto affermato dal Neurologo inglese Critchley, il quale asserisce che il FUTURO DI UN BAMBINO CON DSA E' TANTO MIGLIORE:

 

  • quanto migliori sono le sue capacità cognitive.

  • Quanto più precoce è l'intervento.

  • Quanto più il bambino e il suo Disturbo vengono compresi dall'ambiente (evitando aspettative eccessive o colpevolizzanti... o rassegnazione).

 

 

 

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