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Come e quanto andranno ad influire, le sue esperienze precedenti, sul modo in cui si porrà di fronte a ciò che gli viene richiesto di fare?

 

Ricordiamoci sempre che (e questo vale per tutti, adulti e bambini!) gli stati d'animo e gli atteggiamenti con i quali si affronta un compito avranno un peso importante rispetto a come esso verrà risolto.

 

Facciamo un esempio...

 

“In un cassetto ci sono 20 calzini blu e 10 calzini gialli. Sono tutti mescolati tra loro. Occorre tirarne fuori due uguali. Qual'è il numero minimo di calzini da prendere per andare fuori con i calzini dello stesso colore?

 

Bene... ora pensate al vostro atteggiamento nei confronti di questo problema e confrontatelo con quello di un bambino che si sente angosciato, inadeguato e che, soprattutto, si dice di continuo che queste cose non le sa fare e che non riuscirà MAI a risolvere questo problema... Ecco: questo è l'atteggiamento di un bambino con DSA, un atteggiamento in cui persiste da tempo un senso di incapacità che finisce , poi, per pervadere l'intero universo cognitivo ed emotivo del bambino... e prima ancora di tentare di risolvere il problema! A questo punto, proprio come una profezia che si autoavvera, il bambino non riuscirà DAVVERO a risolvere il problema.

 

In Psicologia si è osservato che, se le emozioni sono negative, il ricorso a strategie di risoluzione dei problemi è meno efficiente, è minore la possibilità di usare competenze di cui si è in possesso ed è minore l'attenzione agli aspetti semantici di un problema.

 

Stati d'animo positivi influenzano, invece, i processi di memorizzazione e di discriminazione percettiva.

 

Numerosi esperimenti dimostrano che il cosa si apprende è in stratta relazione con il come si apprende: il clima, gli atteggiamenti, le risorse, le motivazioni, gli aiuti che vengono offerti, CONTANO.

 

Ricordiamoci che i DSA producono difficoltà, spesso determinate proprio dalla frustrazione di sentirsi intelligenti ma, nello stesso tempo, incapaci di fare una cosa che risulta così facile ad altri; i bambini con DSA, spesso, si sentono tristi... e questa difficoltà psicologica è conseguenza della difficoltà cognitiva; chiarito questo, un aiuto psicologico può essere utile, soprattutto laddove il dolore del bambino causato dal sentirsi sempre il solo responsabile delle proprie difficoltà si è già trasformato in rabbia verso se stesso.

 

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